All In - O tutto o niente di Rossella Gallotti | Recensione

 



Titolo: All In - O tutto o niente
Autrice: Rossella Gallotti
Serie: All In #1
Genere: Contemporary Romance
Casa editrice: Self Publishing

Trama

“…stringere fra le mani quel mazzo di carte vergine, annebbia la mia mente come una droga…”

Per Jackson Hale scommettere è una sfida contro il destino, colpevole di avergli assegnato carte che hanno influenzato la sua esistenza fin da bambino.
Vivian è sofisticata, distante, si muove veloce e silenziosa come una libellula in volo, andando a toccare le pareti di un cuore, quello di Jackson, che non vuole amare, ma adora le sfide. Conquistare Vivian, ben presto lo diventa.
La felicità di Jackson viene messa alla prova dal suo orgoglio, dalla sua certezza di essere più forte di qualsiasi scommessa. L’unica speranza per salvarsi è trovare e raccogliere ogni briciola di ferrea volontà dentro di sé.
Jackson sarà abbastanza determinato e coraggioso per riuscire a farlo?

Dall’autrice di Lo Scrigno di Sam, All In – O tutto o niente è il primo romanzo conclusivo di una serie inedita, che vi lascerà senza fiato, perché la vita non è sempre facile e per affrontare i propri demoni ci vuole coraggio e tanta forza di volontà.

SERIE ALL IN
#1 - O Tutto o niente
#2 - Segreti e inganni
#3 - Maschere e catene


RECENSIONE

Cari lettori,
oggi vi parlo di All in – o tutto o niente di Rossella Gallotti pubblicato in self-publishing.
Pronti a giocare?
Jackson Hale adora scommettere e vivere la sua vita come una partita a carte.
Vivian vive la sua vita combattuta tra due mondi.
Cosa succede quando un uomo pronto ad ogni sfida incontra una donna così sfuggente come Vivian?
Immergetevi in questa storia per scoprirlo!
Jackson è un uomo che ha fatto della sua vita una continua sfida e che lotta costantemente con l'adrenalina che il gioco gli da. È un uomo caparbio ma anche fragile che mi ha permesso di sperimentare una miriade di emozioni legate al suo passato e alla sofferenza che si porta dentro.

Perché mi piace giocare a carte! Perché mi piace l'azzardo! È una scarica di adrenalina, è una sfida contro il dannato fato, è un confronto con se stessi, in bilico tra fortuna e bravura. 


Vivian è una donna con la D maiuscola, una donna che ha sacrificato la sua innocenza per il bene di altri. È una donna forte che si è creata una doppia personalità per sopravvivere alla vita che non ha scelto. Ho amato la sua forza ma anche il suo lato più intimo e profondo che non permette praticamente a nessuno di conoscere.

Dragonfly è la mia maschera, l'armatura che isola la mia mente da tutto questo. Nulla di quello che mi fanno ha importanza, perché i loro sguardi, le loro mani, i loro corpi, in realtà non mi fanno provare assolutamente niente.


Il rapporto tra Jackson e Vivian è fatto di alti e bassi dovuti ai fantasmi del passato che tornano a tormentare entrambi. È un rapporto fatto, però, anche di tanta passione e desiderio, elementi che rendono la storia ancora più coinvolgente.
La storia è narrata a POV alterni con l'inserimento di flashback del passato che permettono di avere una conoscenza più approfondita dei due protagonisti.
Mi è piaciuto molto l'aspetto investigativo legato al lavoro di Jackson che ha reso  la lettura davvero dinamica e accattivante. 
Ho amato molto questa storia perché tratta in maniera magistrale la dipendenza dal gioco d'azzardo, dipendenza che può portare davvero alla rovina chi entra in questo tunnel.
L'autrice, tramite Jackson, ci fa vivere l'adrenalina che le carte possono far provare a chi gioca, il sentirsi invincibili e potenti ma, allo stesso tempo, ci fa vivere lo sprofondare nel baratro quando si perde tutto quello che si possiede. I problemi economici che possono derivare da questa dipendenza possono essere micidiali e possono portare le persone a compiere gesti estremi e a far allontanare chi vorrebbe essere invece solo d'aiuto.

L'emozione inebriante di stringere fra le mani quel mazzo di carte vergine, annusandone il profumo di carta plastificata mai usata, annebbia la mente come una droga ed è un piacere pari a quello di un orgasmo.


Dietro a questo tipo di dipendenza si nascondono ferite molto profonde che spingono le persone a cercare conforto in sensazioni forti ma allo stesso tempo effimere e pericolose.
Consiglio questa storia a chi vuole vivere emozioni forti e a chi ama riflettere su problematiche sociali.


1 commento

  1. Grazie di queste bellissime parole! Sono molto contenta che tu l'abbia apprezzato.

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