Autrice: Sara Purpura & Simona Liubicich
Titolo: La mercante di ricordi
Casa editrice: HarperCollins Editore (eLit)
Genere: Contemporary Romance
Trama
Una storia d'amore profonda, che incontra la sofferenza più atroce e l'esperienza salvifica del perdono.
Edimburgo, Scozia
Kenna e Aidan sono una coppia felicemente sposata. Col tempo, però, l’ambizione personale di entrambi corrode quell'equilibrio all'apparenza così perfetto. L'inaspettata perdita del figlio, poi, distrugge in un attimo tutto ciò che avevano creato e l'amore che li aveva uniti si trasforma in odio reciproco. Ognuno fa i propri conti con il lutto, mentre trascorrono tre anni nei quali ogni giorno il dolore della perdita si rinnova e li allontana, eppure il ricordo di ciò che li legava è ancora lì, vivo, come sono ancora vivi Aidan e Kenna.
Copia omaggio gentilmente fornita da HarperCollins in cambio di una recensione onesta
RECENSIONe
Quest'anno sto vivendo un periodo complicato con la lettura, perché non riesco a fare a meno di leggere libri che hanno un bagaglio psicologico e emotivo devastante. Penso che dipenda molto dal periodo di profondo smarrimento che stiamo vivendo e cerco nei libri qualcosa che sia affine al mio stato d'animo. Ho letto la trama di La mercante di ricordi e non ho potuto far a meno di resistere alla sua lettura. Pubblicato precedentemente da self e poi con la casa editrice HarperCollins, questo libro scritto a quattro mani da Sara Purpura e Simona Liubicich racconta la storia di una coppia sposata che vive e affronta il dolore più grande che potrebbe colpire due genitori: la perdita di un figlio.
Alzai la maglietta nera fin sotto il seno e lo sguardo andò dritto sulle smagliature che solcavano il ventre, un tempo arrotondato dalla gravidanza. Senza pensarci, con le dita sfiorai la cicatrice del cesareo. Aveva la forma di un sorriso. Ognuno di quei segni voleva estorcermi una lacrima; come belve feroci affondavano i loro artigli nel mio cuore, così mi coprii in fretta e indossai una camicia di flanella.
Aidan e Kenna si conoscono sin da giovani ai tempi del college, quando entrambi erano due ragazzi ambiziosi in cerca del loro posto nel mondo, e con un amore ancora tutto da vivere. Quando Kenna resta incinta, Aidan non ci pensa due volte a sposarla e i due iniziano a costruire una famiglia felice, con i suoi alti e bassi, con momenti di forte tensione come qualsiasi famiglia, ma pur sempre felice.
La morte improvvisa del loro bambino, porterà i due a vivere un dolore così profondo e ingombrante da non riuscire a vedere quello dell'altro e saranno destinati a perdersi per ben tre anni. Ma un amore grande può davvero cessare di esistere?
La morte improvvisa del loro bambino, porterà i due a vivere un dolore così profondo e ingombrante da non riuscire a vedere quello dell'altro e saranno destinati a perdersi per ben tre anni. Ma un amore grande può davvero cessare di esistere?
Si dice che il dolore tempri il carattere e sia il vero costruttore dell'anima, poiché chi ha sofferto conosce a fondo il valore della vita.
Tre anni sono un lungo periodo.
Mentre leggevo la storia di Kenna e Aidan pensavo a quanto tempo hanno dovuto passare separati prima di venire a patti con quello che era successo, con il loro dolore e cercare di recuperare ciò che era rimasto dopo l'incendio devastante che aveva colpito la loro famiglia.
Kenna ha affrontato il dolore da sola, all'interno della casa dove un tempo era una mamma e una moglie, trovando rifugio nella costruzione degli aeroplanini che piacevano tanto a suo figlio. Il suo personaggio è, inevitabilmente, quello che mi ha devastato di più perché è inutile nascondere che per una mamma perdere il proprio bambino è qualcosa di catastrofico, uno tsunami che si abbatte su un villaggio e distrugge tutto. Anche ora che cerco di spiegare ciò che Kenna ha provato mi risulta essere difficile, perché questo tipo di dolore è così primitivo e profondo che è difficile comprendere come una mamma possa sentirsi dopo una perdita del genere.
Aidan è fuggito lontano da casa, affrontando il suo dolore tra le macerie della guerra dopo che la donna che amava con tutto se stesso ha deciso di escluderlo dal suo di dolore.
Il suo personaggio non rispecchia appieno l'uomo ideale perché Aidan è un uomo che sta soffrendo a sua volta, che si rifugia tra le braccia di chi in quel momento gli tende una mano, nella speranza di poter morire a sua volta, perché ciò che lo divora è qualcosa di più grande del dolore stesso: il senso di colpa.
E se quel giorno non avesse avuto quell'emergenza in ospedale, il suo Ian sarebbe salvo? Domande contornate da tutti i se che affliggono le persone dopo che soccombono a traumi del genere. Quella voglia spasmodica di tornare indietro nel tempo e correggere tutti quei momenti che ci hanno portato al qui e ora che non riusciamo ad affrontare.
Aidan è fuggito lontano da casa, affrontando il suo dolore tra le macerie della guerra dopo che la donna che amava con tutto se stesso ha deciso di escluderlo dal suo di dolore.
Il suo personaggio non rispecchia appieno l'uomo ideale perché Aidan è un uomo che sta soffrendo a sua volta, che si rifugia tra le braccia di chi in quel momento gli tende una mano, nella speranza di poter morire a sua volta, perché ciò che lo divora è qualcosa di più grande del dolore stesso: il senso di colpa.
E se quel giorno non avesse avuto quell'emergenza in ospedale, il suo Ian sarebbe salvo? Domande contornate da tutti i se che affliggono le persone dopo che soccombono a traumi del genere. Quella voglia spasmodica di tornare indietro nel tempo e correggere tutti quei momenti che ci hanno portato al qui e ora che non riusciamo ad affrontare.
Erano tre anni che ogni mattina mi svegliavo maledicendo il nuovo giorno.
Ciò che ci viene raccontato in La mercante di ricordi non è solo la profonda voragine che i due protagonisti hanno dovuto affrontare dopo la morte di Ian, ma si basa sul ricongiungimento e sulla forza dell'amore, di quel legame che non è fatto solo di attrazione fisica, ma di catene difficili da rompere. Legami che riversano in quel fin che morte non ci separi tutta la propria esistenza.
Aidan e Kenna, prima di essere genitori, sono anche marito e moglie e tutti sappiamo bene quanto può essere difficile conciliare le due cose quando si è persone diverse, con le proprie ambizioni, il proprio temperamento e atteggiamento, le proprie priorità. Ci viene mostrato uno spaccato di quella vita frenetica che spesso ci ritroviamo a vivere tutti i giorni, senza riuscire mai a fermarci e goderci gli attimi che tanto ci siamo meritati. E' così anche per Aidan e Kenna che, presi dai rispettivi compiti e ruoli, dal proprio lavoro, si sono persi e ritrovati nel piccolo Ian che, con la sua morte, ha portato a galla due persone che faticavano a riconoscersi, a fare i conti con ciò che erano diventati.
Aidan e Kenna, prima di essere genitori, sono anche marito e moglie e tutti sappiamo bene quanto può essere difficile conciliare le due cose quando si è persone diverse, con le proprie ambizioni, il proprio temperamento e atteggiamento, le proprie priorità. Ci viene mostrato uno spaccato di quella vita frenetica che spesso ci ritroviamo a vivere tutti i giorni, senza riuscire mai a fermarci e goderci gli attimi che tanto ci siamo meritati. E' così anche per Aidan e Kenna che, presi dai rispettivi compiti e ruoli, dal proprio lavoro, si sono persi e ritrovati nel piccolo Ian che, con la sua morte, ha portato a galla due persone che faticavano a riconoscersi, a fare i conti con ciò che erano diventati.
Mi ero convinta di odiarlo per così tanto tempo che quando avevo capito di avere usato quell'odio in un vile modo per giustificare me stessa, non avevo più trovato la maniera di avvicinarmi a lui.
La mercante dei ricordi è un libro che parla di rinascita, di forza e coraggio perché sia Kenna che Aidan hanno dovuto compiere un percorso che poi li ha ricondotti a loro stessi e questo non sempre accade. Spesso, quando due genitori perdono i figli o questi si allontanano da loro, soffrono di quella che viene definita sindrome del nido vuoto, perché si ritrovano di nuovo soli alla fase iniziale del loro rapporto senza più avere progetti e obiettivi da raggiungere. Ciò che accade è che molti genitori riversano tutto sui propri figli, dimenticandosi di essere anche compagni di vita e amanti.
Non perdere questa consapevolezza è importante perché aiuta a non perdere di vista ciò che si è da soli, ciò che si è insieme e ciò che si è quando si costruisce una famiglia.
Un libro che vi farà soffrire tantissimo, ma che vi darà speranza, tanta voglia di vivere, di goderci tutto ciò che ci circonda, ma soprattutto di fermarci ad ascoltare i bisogni dell'altro e non solo i propri perché spesso ci dimentichiamo di farlo.
Mi è dispiaciuto che in molti punti venisse sottolineato l'inefficienza della psicoterapia o del supporto di uno psicologo, perché in realtà essa è una risorsa fondamentale per le persone che vivono questi traumi; sempre più spesso ritrovo in libri che trattano temi così importanti questa lacuna, come a voler sottolineare uno stereotipo che affligge la nostra società e che dovrebbe essere ormai superato.
La scrittura a quattro mani di queste meravigliose autrici mi ha colpita perché non ho avuto in nessun momento la percezione che vi fossero due menti dietro questa storia: è come se le autrici fossero riuscite a creare un'intesa così forte da essere in simbiosi durante la scrittura e questo è tutto dire.
Non avevo mai sentito parlare di questo libro e sono davvero felice che la casa editrice mi abbia proposto di leggerlo, altrimenti me lo sarei perso tra la moltitudine di pubblicazioni.
Se siete in cerca di una storia che sia forte e emotivamente devastante ma che abbia un lieto fine, allora non potete assolutamente perdervi questo libro!
Non perdere questa consapevolezza è importante perché aiuta a non perdere di vista ciò che si è da soli, ciò che si è insieme e ciò che si è quando si costruisce una famiglia.
Un libro che vi farà soffrire tantissimo, ma che vi darà speranza, tanta voglia di vivere, di goderci tutto ciò che ci circonda, ma soprattutto di fermarci ad ascoltare i bisogni dell'altro e non solo i propri perché spesso ci dimentichiamo di farlo.
Mi è dispiaciuto che in molti punti venisse sottolineato l'inefficienza della psicoterapia o del supporto di uno psicologo, perché in realtà essa è una risorsa fondamentale per le persone che vivono questi traumi; sempre più spesso ritrovo in libri che trattano temi così importanti questa lacuna, come a voler sottolineare uno stereotipo che affligge la nostra società e che dovrebbe essere ormai superato.
La scrittura a quattro mani di queste meravigliose autrici mi ha colpita perché non ho avuto in nessun momento la percezione che vi fossero due menti dietro questa storia: è come se le autrici fossero riuscite a creare un'intesa così forte da essere in simbiosi durante la scrittura e questo è tutto dire.
Non avevo mai sentito parlare di questo libro e sono davvero felice che la casa editrice mi abbia proposto di leggerlo, altrimenti me lo sarei perso tra la moltitudine di pubblicazioni.
Se siete in cerca di una storia che sia forte e emotivamente devastante ma che abbia un lieto fine, allora non potete assolutamente perdervi questo libro!






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