Thingers echo-proibite di Thina Sulas | Recensione


Titolo: Thingers echo-proibite
Autrice: Thina Sulas
Genere: Young Adult/ Urban Fantasy
Casa editrice: ODE edizioni

Trama

Il codice stabilisce che: 
• L’uso dei guanti, essenziale in ogni attimo della nostra vita, ci difende dai pericoli;
• La vita in famiglia ci tiene al sicuro dagli sconosciuti;
• L’assoluta segretezza protegge noi stessi e i nostri cari, per questo è proibito rivelare cosa significa essere un Thingers;
• Un comportamento giudizioso è sempre necessario, a riassunto di tutti i punti.

Nina è una giovane Thingers: può avvertire l’echo degli oggetti, la loro storia, i loro segreti. Se solo fosse permesso... Ciò che ha l’aria di sembrare un dono, in realtà, è una tortura. Esistono regole che non è possibile violare e distrazioni che non è ammesso concedersi. La sua esistenza, tuttavia, verrà sconvolta da altre verità, quelle che nessuno le ha mai raccontato. Imprigionata dalle convenzioni e in lotta continua tra ciò che sente di essere e ciò che dovrebbe, Nina affronterà molti ostacoli per affermare se stessa. Attraverso rivelazioni, sentimenti sbocciati e un mistero da svelare, Thina Sulas ci accompagna alla scoperta di un universo tutto nuovo. Un viaggio intenso tra realtà e fantasia avvolto nella cornice di una nota città italiana.

Copia omaggio gentilmente fornita da ODE Edizioni in cambio di una recensione onesta

RECENSIONE

Cari lettori, 
in questi giorni ho avuto il piacere di leggere "Thingers: echo proibite" di Thina Sulas edito Ode Edizioni. Ho letto pochi fantasy in vita mia, ma la trama di questo romanzo è riuscita a catturarmi. 
Nina è una Thingers e, come ogni Thingers, deve rispettare un Codice di regole molto severo. La prima regola vieta di togliere i guanti. Rappresentano una barriera che permette di proteggersi dalle echo degli oggetti. Loro, infatti, possono comprendere la storia che si cela dietro ad ogni elemento. Ciò significa che grazie a un'esperienza emotiva assimilano il vissuto altrui: soffrire è la principale reazione avversa di coloro che non usano i guanti. Questo incredibile dono potrebbe trasformarsi in una risorsa. Nina lo sa. Ecco perché decide di ribellarsi alle regole e di intraprendere un viaggio alla scoperta della verità e di se stessa. Un percorso che la accompagnerà verso il mondo degli adulti.

Ero una perla scura, preziosa e rara, o una pecora nera.
A seconda di chi mi avrebbe giudicata.


Nina è un personaggio che si evolve nel corso della vicenda. Mi piace quando i personaggi che conosco all'inizio di una storia sono diversi dalla loro versione finale. È una persona sensibile, impulsiva e testarda. Rifugge dalle regole rigide che impone la società Thingers e non accetta di essere comandata a bacchetta. Oltre al suo lato più indomabile, ho conosciuto quello emotivo. Un suo grande punto debole è la sorella minore: è disposta a tutto pur di salvarla dal male
Il recente trasferimento in Italia è già un grande cambiamento per entrambe; non vuole che strane pratiche di iniziazione possano compromettere l'ingenuità della sua dolce sorellina. Il mix di impulsività e consapevolezza è coerente con l'età della giovane: troppo piccola per arrendersi, troppo grande per lasciarsi influenzare. 
A scuola conosce Edoardo, un giovane affascinante e enigmatico. Appartengono a due mondi molto diversi: lui è un semplice Sapiens, un umano comune. Scoprire il suo passato è un'esperienza devastante per Nina. Come può un umano sopportare tanta sofferenza? Forse le sue capacità potrebbero essergli d'aiuto per risolvere alcune situazioni irrisolte, che ancora fanno soffrire Edoardo

La resa dei conti era dunque arrivata: niente e nessuno avrebbe potuto fermarmi.


Al fianco della ragazza, ci sono due personaggi che ho apprezzato particolarmente: il nonno e la zia. Sono entrambi dei punti di riferimento per la protagonista; due persone che ascoltano e comprendono le sue necessità. Hanno uno spirito ribelle, proprio come quello della nipote. La loro presenza aiuta Nina nelle difficili scelte della vita
Non sono tutti così amabili: ci sono dei personaggi decisamente insopportabili, come la nonna Dolphine, che detiene il controllo della famiglia. Lei si insinua nella vita di chiunque e ne condiziona le decisioni. Come avrete notato, i personaggi sono ben caratterizzati, sia quelli principali che quelli secondari. Per alcuni ho nutrito una profonda ammirazione, per altri una profonda antipatia. Le scene si schiudevano davanti ai miei occhi attraverso una narrazione in prima persona che raccontava il punto di vista di Nina. 
In un primo momento ho dovuto rallentare la lettura per potermi abituare allo stile. Ciò non è una pecca, ma una necessità personale per godere appieno della vicenda. Ben presto, sono entrata in sintonia con la penna dell’attrice e ne ho colto la reale bellezza. La scrittura è elegante e raffinata, curata in ogni singolo dettaglio. A tratti poetica, a tratti brillante, è riuscita a coinvolgermi e stupirmi. 

E prima i baci, poi le mani, carezze e dolcezze si fusero in un groviglio di meraviglie e fuochi d’artificio per dare vita a una combinazione finale pressoché perfetta.


Ho letto questo romanzo coi giusti tempi, incuriosita dalla comunità Thingers e da un mistero da risolvere. All'inizio ci si concentra sulle regole e sulla condizione di Nina, che è costantemente sotto controllo. I Thingers sono una cerchia ristretta di persone; per loro le emozioni forti sono il male. Chi ne fa parte vive in un ambiente chiuso e elitario
Nina è diversa: mostra il suo anticonformismo. Ho ammirato il coraggio con cui decide di ribellarsi e la furbizia con cui attua i suoi piani. 
Nella prima parte avviene l'incontro tra lei ed Edoardo, il bel ragazzo che le ruba il cuore. Sono uniti da una relazione che potrebbe essere difficile fra loro, soprattutto perché lui non è a conoscenza delle sue capacità. La sua sensibilità, però, la porta a comprendere parte del passato del ragazzo e a scoprire una misteriosa scomparsa. Forse, grazie all'aiuto della zia, potrebbe aiutare il giovane a scoprire la verità. O no? 
Queste indagini rocambolesche costituiscono lo svolgimento. Il finale è giusto e rasserenante. È riuscito a trasmettermi un senso di pace. A lettura ultimata, ho ripensato alla storia e alle tematiche affrontate. Questo non è solo un fantasy: al suo interno ci sono una serie di argomenti importanti. Si parla di crescita personale, di amore per sé e per gli altri, di scelte che portano all'evoluzione individuale. Nina ha solo diciannove anni, ma sa che rimanere chiusi nel proprio guscio di sicurezza non va bene. Bisogna aprirsi alla vita, alle emozioni, alla libertà. Sono stata vicino a lei mentre compiva un viaggio verso la consapevolezza. Degno di nota è la scoperta dell'amore. I primi baci, i primi pensieri, le prime attenzioni raccontate in un vortice di dolcezza. 

Unite come sorelle, durante quel viaggio impervio l’avevamo scampata ogni volta e adesso, con l’ignoto ad attendere, ci aspettava l’ultima corsa: quella più dura di tutte e che, solo per nostalgia, avrei voluto congelare nell’attimo prima di vederne la fine.


Un altro tema che ho colto e che tengo sottolineare è l'importanza di avere vicino delle figure di riferimento. Il nonno e la zia sono un porto sicuro, in cui approdare nel mezzo dei marasmi delle esperienze. Durante l'adolescenza, ma non solo, è giusto avere delle figure rassicuranti al proprio fianco. Nina si trova in un passaggio fondamentale dell'esistenza: da adolescente a adulta. Agisce con le sue idee, ma ha qualcuno che la sostiene. Un po' come durante le lezioni di guida, in cui l'istruttore ha i comandi a disposizione in caso di necessità
Ho percepito un monito all'azione, all'avvenuta, all'amore. Amore intenso come passione di vivere, come gioia di esistere, come libertà di scegliere. Decidere di godere di ogni istante con intensità può portare alla sofferenza, ma anche a tante altre emozioni positive. Un messaggio profondo per una storia originale. 

Quante cose erano accadute in così poco tempo? Ma, soprattutto, quanto ero cambiata dai tempi in cui avevo permesso a delle stupide teorie di rovinarmi l’esistenza? Gli oggetti sono il riflesso dell’essere umano: in essi è racchiuso il suo lato più torbido. I guanti sono l’unico strumento per difenderci dal male.


"Thingers" mi ha colpita per la sua originalità. È autentico, genuino, geniale. Lo stile elegante e raffinato non è mai pesante, perché unito a battute brillanti. Le situazioni sono ben bilanciate, i personaggi definiti, i significati importanti. La cura del testo aggiunge valore a ha storia che è unica e speciale. Non meno importante, l'attenzione per le descrizioni delle scene e dell'ambientazione italiana, precisamente toscana. 
Questo è un libro che viene definito come urban fantasy, ma per me è difficile da classificare perché al suo interno ho trovato una moltitudine di elementi. Una lettura che mi ha incantata: sono stata una spettatrice silenziosa, completamente immersa nella vicenda e sbalordita dalle particolarità del romanzo. Lo consiglio agli amanti del genere e a chiunque voglia una lettura pregna di messaggi. Sono sicura che vi affezionerete a Nina e alla sua gioia di vivere, proprio com'è successo a me. 
 
«Mi racconterai mai la verità su questi guanti?»

 


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