God of malice di Rina Kent | Foreign Review

 



Autrice: Rina Kent
Titolo: God of Malice
Genere: Bully romance
Serie: Stand-alone

Trama

Ho catturato l'attenzione di un mostro.
Non l'ho chiesto.
Non l'ho nemmeno visto arrivare.
Ma nel momento in cui lo faccio, è troppo tardi.
Killian Carson è un predatore avvolto in un fascino sofisticato.
È a sangue freddo, manipolatore e selvaggio.
La parte peggiore è che nessuno vede il suo lato diabolico.
Io si.
E questo mi costerà tutto.
Corro, ma la cosa divertente sui mostri?
Inseguono sempre.


RECENSIONE

Mi fotterà, mi prenderà prima che cada e mi bacerà la fronte,
ma non mi amerà mai. E vorrò sempre che lo faccia.


Care lettrici,
eccoci oggi a parlare di una nuova uscita targata Rina Kent, una delle migliori autrici dark che abbia mai letto, la quale ci delizia con un bully romance dal titolo “God of Malice”. 
Questa volta la scrittrice ci presenta due personaggi unici nel loro genere: Glyndon e Killian. Lei, principessa vissuta da sempre in una torre d’avorio; lui, re pronto a tutto pur di non perdere il suo trono. Ecco a voi, un mix perfetto che adorna un vero bully romance che vi coinvolgerà fino alla fine. Allacciate le cinture e iniziamo questo viaggio nella storia tormentata e ricca di passione di una preda e del suo carnefice!

Cerca di capire, Glyndon, non c'è niente di nobile o tenero in quello che provo per te.
È un vulcano violento di ossessione, possessione e lussuria squilibrata.

Glyndon non è una ragazza come tante: è dolce, impetuosa e piena di talento. Un evento della sua vita la porta in un loop di depressione e autodistruzione, ed è proprio in questo particolare momento che un mostro la salva da sé stessa: Killian Carson
La storia, infatti, prende vita da un gesto eroico del protagonista e da un momento di debolezza della protagonista, ma le cose non sono mai quello che sembrano e il tutto cambierà velocemente fin dalle prime pagine. 
Killian e Glyndon frequentano college diversi: lei la scuola d’arte, lui quella di medicina. Questo però non ferma il glaciale Carson dal fare di lei la sua pedina e ossessione personale, in un gioco di scacchi in cui nessuno fa mai la mossa decisiva per vincere la partita

Tutti i mostri sembrano belli da lontano. È da vicino che mostrano la loro bruttezza.

Glyndon è una ragazza dal cuore d’oro, onesta e senza grilli per la testa. È cresciuta in una famiglia unita e ama tantissimo la sua routine. Purtroppo, come spesso accade, la vita non è perfetta e un episodio stravolge tutto quello in cui crede, fino ad un punto in cui l’autodistruzione sembra per lei l’unica strada da intraprendere. 
Impossibile non immedesimarsi con questo personaggio spezzato e ferito che trova nel suo carnefice la spinta in più che le serve per riprendere a lottare. Paradossalmente Glyndon ritrova nella paura la voglia di ricominciare a vivere e per questo si difende con le unghie e con i denti da quello che è diventato a tutti gli effetti principe azzurro e mostro insieme. 
I personaggi femminili creati dalla Kent sono eroine vere, piene di difetti e sicuramente mai perfette. Nella loro imperfezione però non possiamo fare a meno di tifare per loro e l’idea che questa volta a sconfiggere il drago sia una principessa è quasi il filo conduttore del romanzo. 

Sei tu quella che tiene a bada i miei demoni, quella che mi fa sperare in nuovi giorni. Sei l'unica rossa nel mio mondo in bianco e nero.

Killian Carson è un vero mostro, un ragazzo intelligente, freddo e calcolatore. Ad ogni sua azione corrisponde una strategia ben studiata che lo porta ad ottenere il risultato che cerca. Non prova empatia nei confronti del prossimo ed è glaciale nei confronti di tutto e tutti. Insomma, in Killian troviamo poche cose che ce lo rendano affascinante, eppure non possiamo fare a meno di restare sedotte da questo personaggio così strano e diverso dai soliti canoni.
È uno di quelli che, quando hanno un obiettivo davanti, non vedono altro e in questo momento la sua attuale ossessione è diventata la bella Glyndon King. 
Possiamo dire che Killian non è l'eroe della storia o il principe azzurro, ma l'antieroe. Indubbiamente, è uno dei personaggi più oscuri di cui abbia mai letto. Ma tutto questo mistero ti porta a desiderare con lui, ad entrargli nella testa e a  volerne sapere di più sui suoi pensieri. È oscuro ma divertente, uno psicopatico ma tenero, ossessionato ma malizioso. Insomma, un pacchetto che affascina e conquista il lettore. 


Nel profondo quest'uomo sembra un mostro a sangue freddo che spesso lo attira al limite. Dice che lo trattengo dal cadere. Prima di me, era un mostro senza meta. Ora è il mio mostro.

Rina Kent è un’autrice che non è ancora mai stata pubblicata qui in Italia. Io che leggo in inglese ormai da molti anni la conosco bene e ammetto che quando si parla di bully romance è il suo nome che mi viene spesso in mente.
Quella di Glyndon e Killian è una serie interconnessa ad altre da lei scritte, essendo loro i figli di protagonisti di altri libri, eppure riesci a leggere bene la storia anche senza aver letto le serie precedenti. Nonostante questo, la storia è un pelino inferiore ad altri bully romance letti dell’autrice, ma non per questo meno meritevole d’attenzione, anzi.
La narrazione è ricca di colpi di scena e la suspance fa da padrona alla trama. 
Glyndon è il cuore e il respiro di questo romanzo. Talmente vera e autentica da non sembrare neanche il personaggio di un libro. Piangi con lei, incassi ogni colpo, ogni parola, ogni crudeltà come se la stessero infliggendo a te. E come lei, ami e odi quello che è adesso il suo mostro. Non puoi perdonarlo, ma non puoi evitare di non amarlo. 
È un amore massacrante, forte, da spezzarti le ossa e il cuore, non riuscendo a rimettere insieme i pezzi una volta che lui ha finito con te.  Di sequenza in sequenza si passa dal provare una miriade di emozioni con un risultato esplosivo.  Passione, odio, amore e crudeltà fanno da padrone alla storia. Entri nel romanzo e ne esci distrutto, con il cuore a pezzi e gli occhi lucidi e non puoi che ringraziare la Kent di questo!



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