Mille ragioni per sfuggirti di Penelope Douglas | Recensione



Titolo: Mille ragioni per sfuggirti
Autrice: Penelope Douglas
Serie: Devil's Night #4
Genere: Dark Romance/New Adult
Casa editrice: Newton Compton Editori

Trama

La chiamano Blackchurch. Una villa isolata, in un posto remoto e segreto dove i ricchi e i potenti mandano i figli indisciplinati a darsi una regolata lontano da occhi indiscreti. Will Grayson è sempre stato un ribelle. Spericolato, selvaggio, non ha mai seguito alcuna regola. E la sua famiglia non intende più rovinare la propria reputazione a causa sua. Il fatto è che non è sempre stata colpa di Will… Al liceo ci frequentavamo in segreto quando nessuno guardava, perché non si sapesse che mister Popolarità voleva davvero me, una piccola nerd silenziosa che gli piaceva tanto punzecchiare. Eppure sapeva anche essere affettuoso. E deciso a tenermi al sicuro. La verità è che ha ragione a odiarmi. È tutta colpa mia. I video. Gli arresti. È tutta colpa mia, e non mi pento di niente.

Non mi importa di essere rinchiuso. Ho imparato tanto tempo fa che se ti trattano come un animale, hai il permesso di comportarti come tale. Tanto nessuno mi ha mai visto in modo diverso. Il loro unico errore è quello di pensare che io agisca a caso. Posso starmene senza internet, TV, alcol, ragazze, ma uscirò da qui con qualcosa di molto più spaventoso per i miei nemici. Un piano. E un nuovo branco di lupi. Solo che non mi aspettavo che uno dei miei nemici venisse da me. Non so chi l’abbia fatta entrare, ma sento che si nasconde in questa casa. È qui. Quando i cancelli della villa si chiudono e le porte della mia gabbia dorata si aprono, dandomi libero accesso alla casa per un mese, ripenso al fatto che a Blackchurch ci sono cinque problemi. E io sono solo uno di questi.



Copia omaggio gentilmente fornita da Newton Compton Editori in cambio di una recensione onesta

RECENSIONE

Hello readers! 
Grazie alla Newton Compton Editori, siamo finalmente giunti al capitolo finale della Devil’s Night, serie dark romance di Penelope Douglas. Con Mille ragioni per sfuggirti, l’autrice ci regala finalmente la storia di Will Grayson, il quarto dei Cavalieri, che ha sempre ricoperto un ruolo marginale fino al libro su Damon, dove lo abbiamo visto emergere. 
Nei libri precedenti abbiamo conosciuto solo una piccola parte della vita di Will: il suo legame particolare con Damon e il suo ruolo durante la famosa Notte del Diavolo, quella che ha costretto lui e altri due cavalieri a finire dietro le sbarre. Sono passati nove anni da quel momento e dopo il finale della novella Conclave, abbiamo scoperto che nessuno vede Will da ben tredici mesi. Che cosa è successo quella notte di nove anni prima? E cosa è successo a Will?

La gente mi passava accanto, tutti zitti senza fiatare.
Will Grayson aveva gettato la sua rete, e aveva fatto capire a tutti che non dovevano toccarmi.


Anche in Mille ragioni per sfuggirti, la Douglas ci delizia con capitoli alternati fra presente e passato dove le vicende ruotano attorno a una miriade di personaggi. Stavolta, però, l’autrice si concentra maggiormente sui protagonisti: Will e Emory.
Emory si risveglia in uno strano luogo sconosciuto, senza sapere come ci possa essere arrivata. Una villa enorme, oscura, lussuosa, una sorta di prigione che, al solo guardarla, mette i brividi. Emory si renderà conto di non essere l’unica a trovarsi in quella villa: ci sono altri quattro ragazzi rinchiusi lì, senza via d’uscita. Uno fra questi è Will Grayson, il suo primo amore, colui che ha amato alla follia durante il liceo e che adesso è diventato un estraneo. 
D’altro canto, anche per Will sarà uno shock rincontrare l’unica che gli ha rubato l’anima nove anni fa, la stessa ragazzina che l’ha tradito senza ritegno, mandandolo in prigione e spezzandogli quel poco che rimaneva del suo cuore. 
Il rapporto fra Will e Emory sarà un concentrato di emozioni contrastanti. Il rancore, il rimorso, la vendetta, la voglia di riscattarsi, esploderanno dopo anni di silenzio attraverso provocazioni, giochi di parole e rinfacciamenti reciproci. 
Quello che più mi ha colpito è stato il cambiamento che ha subìto il loro legame, ormai distrutto, durante il corso del libro. La bravura dell’autrice sta proprio nell’utilizzo di uno stile narrativo caratterizzato dallo slow burn, dove gli eventi si susseguono man mano, lentamente. Con lo scorrere delle pagine, la verità si avvicina sempre di più, ma il lettore non si potrà ritenere soddisfatto fino a quando l’ultima riga del libro non sarà impiantata nel suo cervello. La curiosità sale alle stelle, la voglia di sapere è costante, ti assale imperterrita. Non vedevo l’ora di terminare il romanzo e scoprire ogni cosa, ma nello stesso tempo non volevo lasciar andare questa storia incredibile e mozzafiato!

«Non cercavo di spaventarti», disse, osservando la pioggia che si scaricava sul tetto.
«Ma perché mai non ci sono riuscito?».
«I veri mostri non indossano le maschere, William Grayson III», ribattei.
«Somigliano alle persone normali».


Will Grayson è il Cavaliere che più mi ha stupito. Lo sbaglio più grande da parte mia è stato quello di considerarlo il più debole, il meno importante, sottovalutando il suo ruolo all’interno della cerchia. E forse è proprio questa una delle caratteristiche di Will che più mi ha lacerato il cuore: l’insicurezza, la paura di non essere utile, il terrore di non essere amato e lasciato solo
Nei flashback conosciamo il Will che ci è stato descritto nei libri precedenti: ribelle, contrario a ogni forma di regola, ironico e affascinante; giocherellone, scherzoso, divertente, di una bontà più unica che rara. Colui che viene definito da Damon “il più puro”, “l’unico che non è stato marchiato dalla sporcizia”
Dopo le vicende accadute nel terzo volume, Will è scomparso da tredici mesi e nessuno ha più tracce di lui. Non impiegherete molto a scoprire della sua presenza al Blackchurch, una prigione diversa, particolare, dove le famiglie potenti e ricche mandano i figli che rovinerebbero la loro reputazione. Will è diverso, cambiato. Freddo, razionale, crudele. Quel Will di Thunder Bay è sparito definitivamente e ciò che rimane di lui è solo un corpo senz’anima. 
Dopo nove anni, il suo cambiamento è forse il più evidente fra tutti e capiamo quanto gli eventi accaduti in tutto questo arco temporale influenzeranno la sua persona, rendendolo spietato e privo di felicità. Ma Will non è uno stupido, non è così debole come si pensa. Lui ha un piano tutto suo e cercherà di prevalere in quel branco di lupi, per sbranare i suoi nemici e tornare ad essere più forte di prima. La presenza di Emory sarà solo un ostacolo per il raggiungimento dei suoi obiettivi. Una presenza inaspettata, al momento sbagliato. Averla tra i piedi sarà come tornare indietro nel tempo a quando era un ragazzino innamorato perso, ma che ormai non esiste più. 
La caratterizzazione di questo personaggio, complessa e ben definita, mi ha portato ad apprezzarlo ancora di più e a cambiare idea sul suo conto. Will Grayson è stupefacente, sorprendente, passionale, avventuroso. Un ragazzo che avrei voluto stringere tra le braccia e infondergli quel calore che gli è mancato nei suoi momenti peggiori.

Odiavo il fatto che fosse sola. Era sempre stata sola, e non avrebbe dovuto esserlo, perché avrebbe dovuto essere al mio fianco.


Emory Scott è, insieme a Rika, il mio personaggio preferito tra le donne della Devil’s Night. Nonostante gli anni e la crescita della nostra protagonista, nel suo carattere non manca mai quella sfumatura provocatoria che la rende tenace, coraggiosa e intraprendente. Emory apparentemente sembrerà fragile e introversa, ma dietro quegli occhiali più grandi del suo volto e il suo timido sorriso, si nasconde una ragazzina che sa il fatto suo, pronta a difendere se stessa e il suo orgoglio. A tratti egoista e incoerente, in realtà nella vita di Emory niente è come sembra. La sua casa non è che un posto da cui vorrebbe semplicemente scappare. Suo fratello, Martin, è l’incubo peggiore che potesse ricevere dopo la morte dei suoi genitori. Un incubo che le farà desiderare spesso di morire, di fuggire, che le farà provare vergogna per sua vita e per la sua persona. I capitoli di Emory sono stati probabilmente quelli più difficili da digerire. Devo ammettere che spesso ho dovuto interrompere la lettura a causa di scene molti forti che, d’istinto, mi facevano strizzare gli occhi: era come guardare un horror in tv. Vivere in prima persona la sofferenza e il destino di questa ragazza è stato sconcertante, nessuna meriterebbe una violenza del genere. Mi ha fatto tanta tenerezza e sono entrata subito in empatia con lei. 
L’unica nota positiva della sua adolescenza sarà proprio Will, il ragazzo che le fa battere il cuore e che la fa sentire unica e speciale. Sappiamo però della reputazione dei quattro cavalieri ed essere presa in giro è la paura costante di Emory. In più, la vergogna per quella che è la sua miserabile vita, la farà allontanare da lui, mettendo a rischio il loro rapporto. Segreti, bugie, parole non dette, la Emory del presente sarà una donna cresciuta, formata, libera finalmente dalla sua vita precedente, ma con un conto in sospeso di nome Will Grayson che non è mai riuscita a dimenticare. 

Ero così gelida. E lui era così caldo.
Era come se una corda invisibile mi stesse tirando verso un precipizio e io non avessi il minimo controllo.


Con l’ultimo capitolo della serie, finalmente tutte le verità salteranno fuori. In ogni libro, l’importanza dei protagonisti è rilevante, perché tutte le personalità della Devil’s Night sono fondamentali per la storia. Nonostante i capitoli siano raccontati dai pov di Will e Emory, le vicende ruoteranno attorno a tutti i personaggi secondari, chi più e chi meno. Avremo a che fare con volti mai visti prima, nuovi personaggi con una grande influenza nel romanzo e fondamentali per ricollegare pezzi irrisolti del puzzle. Soprattutto all’interno del libro di Will, come tutti potevamo aspettarci, vedremo la presenza di Damon essere sempre all’apice. Nuove sfumature del loro rapporto verranno fuori. Un’amicizia, un amore carnale, malsano, indelebile. Un legame indistruttibile che io ho amato alla follia. Damon e Will sono probabilmente la mia ship preferita della serie! 
Ho amato, inoltre, il concetto di famiglia che lega i personaggi principali. Un legame che va oltre ogni regola, che supera i limiti del pregiudizio. Dovrete avere una mente ben aperta durante la lettura: ci saranno scene che vi sconvolgeranno e che, forse, alcuni di voi riterranno assurde. Se imparerete a comprenderle, allora vi lascerete ammaliare dall’eros e dalla passione carnale che aleggia nel libro. Un erotismo al di fuori del comune, sequenze hot ad alta tensione caratterizzate da una condivisione del piacere fortissima e senza limiti.

«Non la smetterei mai di toccarti», disse, il tono della voce ormai esausto.
«E toccherei soltanto te».


A mio parere, reputo la Devil’s Night, la serie dark per eccellenza! Tutto quello che riguarda questo genere, ogni dettaglio che caratterizza il dark romance è presente all’interno di questo volume: le ambientazioni oscure, tetre, che incutono timore e angoscia solo a sentirne parlare. Il Blackchurch farà da sfondo alla maggior parte delle scene, probabilmente uno dei luoghi più inquietanti descritti nella serie. L’atmosfera ricca di suspense, che costringe il lettore a stare sempre in allerta. Ho cercato di essere pronta per ogni evenienza, ma ogni volta il colpo di scena spuntava dietro l’angolo nelle situazioni meno scontate. Personaggi che fanno paura e che, al solo sentirli parlare, i brividi mi percorrevano tutta la schiena. La scrittura della Douglas, ancora una volta, si mostra accattivante, misteriosa, pulita, chiara, concisa, lineare. Descrizioni dettagliate mai noiose, pertinenti al racconto; dialoghi emozionanti, forti, che emanano un’inquietudine pazzesca. Personaggi perfettamente caratterizzati, ognuno con le proprie sfumature, che emergono al momento giusto senza strafare.

«Secondo te quale era l’unica cosa che mi faceva continuare a respirare?».
Il mio tono si indurì, serrai la mascella.
«Nel mio cervello, ti cercavo. Non ho mai smesso di cercarti».


Il libro è molto lungo (ben 700 pagine) e nonostante la scorrevolezza e il ritmo calzante della scrittura, è stato comunque faticoso portarlo a termine: sono infatti presenti numerosi dettagli che saltano fuori improvvisamente e un susseguirsi di eventi continuo che complicano ancor di più la storia. Forse ho trovato l’ultimo 20% un po’ confusionario, perché accadono troppe cose in poco tempo. Alla fine ci ritroviamo una miriade di personaggi da tenere in conto, proprio per questo avrei preferito forse una maggiore concentrazione su Emory e Will che, ad un tratto, sono stati accantonati del tutto. Mi aspettavo che l’ultimo capitolo sarebbe stato il più lungo data la quantità eccessiva di misteri da risolvere, ma l’ho trovato un po’ pesantuccio rispetto agli altri
 È stato difficile ogni volta iniziare a leggere i nuovi volumi pubblicati a grande distanza da quelli precedenti. Sono così tante le cose da ricordare che avevo bisogno di fare un recap sulla situazione e i personaggi. Consiglio vivamente di leggere la serie tutta insieme, un libro dopo l’altro, proprio per non perdere di vista dettagli importanti e di restare a pari passo con la storia. La Douglas si conferma ancora una volta un’autrice magistrale, versatile, capace di scrivere qualunque cosa. Il suo potere, il suo punto di forza, è rendere ogni libro un capolavoro. Questa serie, soprattutto, potrebbe essere facilmente trasformata in una serie tv! 
Ormai, per me, il giorno di Halloween ha subìto una grande influenza grazie ai Quattro Cavalieri: chi li immagina, durante la Notte del Diavolo, fare scherzi ai cittadini di Thunder Bay? E chi, come me, sentirà la loro mancanza? Tenetevi forte per il capitolo finale della serie, non ve ne pentirete per nulla al mondo!

 

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