Autrice: Alessandra Paoloni
Titolo: Cose Strane
Casa editrice: Delrai Edizioni
Genere: Thriller/Horror/Gotico
Trama
Non c’è realtà definibile con facilità.
Non c’è reale che possa essere delineato soltanto dalle evidenze dei sensi.
Crediamo che ci sia dell’altro.
L’Oltre è tra noi, cammina tra noi, ma non vogliamo averne coscienza.
Bene o Male.
Vita o Morte.
Vero o Falso.
Chi può dire con certezza cosa si cela in ognuna di queste parole?
Non aspettatevi risposte, ma piuttosto domande. Non aspettatevi che tutto si risolva nella manciata di qualche capitolo ma piuttosto chiedetevi: “Cosa accadrà adesso?”Queste storie potrebbero suscitare perplessità ma è da personali perplessità, in effetti, che nascono. High Wall, Membra con membra, Vendetta, Seconda porta a sinistra, Dimness - Nella penombra e Semper Eadem sono un invito ad affrontare la realtà: nulla è certo, tutto è capovolgibile.
Copia omaggio gentilmente fornita da Delrai Edizioni in cambio di una recensione onesta
RECENSIONE
Il Male è solito tornare là dove ha osato già mostrarsi.
Cercare di mettere nero su bianco i pensieri che albergano la mia mente in questo momento è piuttosto difficile. Soprattutto dopo aver concluso questo romanzo di Alessandra Paoloni.
All'inizio ero titubante a cominciarlo perché il cambio di scenari, rispetto ai libri che leggo di solito, mi spaventava; avevo il terrore di andarmi a impelagare in una storia da cui non sarei più stata in grado di uscire, perché magari avrei scoperto che non rispecchiava i miei gusti. Invece, sono arrivata alla fine e devo dire che sono davvero felice di aver aggiunto questo scritto alla mia raccolta personale.
All'inizio ero titubante a cominciarlo perché il cambio di scenari, rispetto ai libri che leggo di solito, mi spaventava; avevo il terrore di andarmi a impelagare in una storia da cui non sarei più stata in grado di uscire, perché magari avrei scoperto che non rispecchiava i miei gusti. Invece, sono arrivata alla fine e devo dire che sono davvero felice di aver aggiunto questo scritto alla mia raccolta personale.
Cose Strane è una sorta di raccolta, se vogliamo chiamarla così, che racchiude in sé più racconti spaziando da un genere all'altro e da un'epoca all'altra. Capirete, anche dallo stesso titolo, che trovare un filo logico è quasi umanamente impossibile, quindi ho deciso anche io di seguire l'istinto per potervi raccontare di quest'opera vagando da una storia all'altra e rendendovi partecipi dei miei deliri emotivi e della mia confusione mentale.
“Imparerai a volerle bene, e ti abituerai a vivere in questa casa!”
“Ma tutto ciò mi spaventa!”
“Cosa può mai terrificarti tanto?”
“Ogni cosa. Vorrei tornare a Londra.”
Il primo racconto è ambientato in anni lontani dai nostri e, a sua volta, è diviso in altre tre piccole storie. La protagonista della prima è Charlotte, una ragazzina che, a seguito di un trauma passato, è rimasta muta e che si trasferirà in una grande e antica dimora, residenza dei suoi zii, perché unici parenti che possono prendersi cura di lei. Charlotte ama parlare solo con se stessa o, come le piace definirlo, col suo alter ego e come verremo presto a conoscenza è capace di vedere anche spiriti di persone ormai decedute.
La seconda storia vede protagoniste delle sorelle, di cui una che sta per lasciare il mondo terreno, e la loro madre. Nelle pagine ad essa dedicate avremo modo di capire quanti segreti possono celarsi in una sola famiglia e quanto questi siano inutili, perché rivelati, quando si oltrepassa quel labile confine tra vita e morte.
La terza e ultima storia, invece, ci parla di una giovane donna che entrerà in possesso di un libricino con delle pagine strappate, ma le righe scritte al suo interno sembrano raccontare esattamente la scena presente che lei sta vivendo in prima persona fino all'arrivo, alle sue spalle, della Grande Signora, la Morte.
Questo racconto, intitolato High Wall, racchiude tre storie differenti, ma accomunate da un unico filo conduttore: il sottile velo che divide il mondo reale da quello spirituale. Inutile dirvi che questo libro ha avuto su di me un effetto destabilizzante a primo impatto ma, una volta entrata nel vivo, sono stata anche completamente risucchiata dalle parole tanto da divorarle in pochi minuti, siccome si tratta di un tema che da sempre mi affascina e intimorisce allo stesso tempo.
«Ricordate cosa dicono le storie su questo posto?» Dark McEwan si piazzò al suo fianco e rivolse a tutti gli altri quella domanda. Kathy notò che il ragazzo fissava la porta come se volesse abbatterla con la forza dello sguardo, come se volesse carpire con l’uso del pensiero misteri che nessuno aveva osato svelare fino a quel momento.
«Qualcosa è sopravvissuto qui dentro.»
Il secondo racconto, intitolato "Seconda porta a sinistra" invece, è ben diverso. Qui a fare da attore principale, come su un grande palcoscenico, è il male assoluto. Quello che è intorno a noi e che non sempre è visibile ai nostri occhi. Come dice Kathy, uno dei personaggi principali, "Il male genera altro male" e questi sei ragazzini sono pronti - per potersene vantare successivamente sui social - a passare una notte in una casa definita "maledetta", perché testimone di una strage di giovani adolescenti morti e ritrovati nella notte di Halloween del 2017. Tutti i corpi furono rinvenuti tranne quello di una ragazza, il quale si vocifera che viva ancora tra quelle mura...
Non vi racconterò altro ma penso che questo sia stato il racconto che mi ha provata e terrorizzata più di tutti, nonostante io non sia una molto impressionabile. Non potete immaginare il mio battito cardiaco quanto si sia impennato in certe scene sia per le descrizioni sia per la suggestione del momento e dei luoghi.
«Ci sono cose, su questa terra, che non possono essere spiegate soltanto con la ragione» riprese Dorian.
Leggere "Dimness - Nella penombra" mi ha rispedito dritta nell'atmosfera delle campagne inglesi che tanto vengono decantate in molti classici. Siamo ad Hampshire nel 1818, esattamente nella notte in cui a Landlord, storico maniero dei Cavendish, si consumerà una notte atroce squarciata da urla di dolore e terrore.
Otto anni dopo, le porte della tenuta verranno riaperte per iniziare la giovane Eleanor Cavendish alla società inglese. Il suo sguardo si incatenerà a quello di Dorian Eliot, lo stesso giovane presente, come stagista del dottor White Wood specialista dell'occulto, in quella notte misteriosa e che conosce l'intera vicenda che ha portato alla morte la madre di Eleanor, affetta da una grave malattia che l'avrebbe consumata dall'interno: il vampirismo.
Il personaggio di Dorian mi ha stretto il cuore, perché in questa storia lui rappresenta la coscienza umana, quella parte vulnerabile che si scontra con il paranormale, che si nasconde nelle tenebre, e lo combatte pur di difendere la donna per cui prova un forte sentimento.
Questo terzo racconto è quello che è scorso in modo più lento, forse dettato dal ritmo un po' antico della storia stessa, ma che ha saputo comunque tenermi incollata alle sue vicende grazie alla curiosità e alla suspense per poi concludersi con un finale a sorpresa mozzandomi il fiato.
Questo terzo racconto è quello che è scorso in modo più lento, forse dettato dal ritmo un po' antico della storia stessa, ma che ha saputo comunque tenermi incollata alle sue vicende grazie alla curiosità e alla suspense per poi concludersi con un finale a sorpresa mozzandomi il fiato.
«Il tuo discorso non ha senso» mi rispose. «Come si può essere morti e vivi al contempo?» [...]
«Mia cara, ti accorgerai che la morte e la vita sono legate tra loro più di quanto tu non immagini.»
E adesso arrivo al quarto e ultimo racconto, quello che io oso definire il mio preferito.
"Semper Eadem" rappresenta la leggendaria lotta tra Bene e Male, Luce e Oscurità, Angeli e Vampiri. Ed è per mano di una delle creature della notte, il vampiro Blaine, che Rachel Arville cesserà di esistere come mortale e verrà trasformata in Leilamira, una vampira inesperta, assetata di sangue e del tutto folle.
In suo soccorso però arriverà Cahetel, un angelo mandato da Dio, con il compito di salvare la sua anima prima che sia troppo tardi e si perda per sempre. Leilamira sarà messa di fronte a una scelta: la salvezza presso la Luce o la dannazione eterna? Una cosa è certa, nessuna delle due fazioni sembra voler mollare la presa.
Questa storia che all'inizio, devo essere sincera, mi ha fatto storcere il naso per la sua brutalità, è partita come un macabro horror per poi fondersi alla fantascienza in grado di giocare con la fragile mente umana. Una storia che è stata capace di lasciarmi a bocca aperta sul finale del tutto inaspettato. Segno che non tutto quello che ci viene raccontato è come sembra.
Ho adorato Semper Eadem, perché questa realtà capovolta è il dessert che stavo aspettando da quando ho intrapreso la lettura di questa raccolta; la mia personale ciliegina sulla torta che va a completare un quadro che, seppur strano - proprio come dice il titolo - ha un suo affascinante perché.
«Hanno fatto di te un mostro» riprese Cahetel. «Sono qui per salvarti.»
Questa volta invece di gridare, scoppiai in una delle mie risate folli e mi voltai lentamente.
«Salvarmi?» chiesi senza smettere di ridere. «Oramai sono spacciata, non lo vedi?»
Penso che lo stato d'animo predominante durante tutto il romanzo sia stata la confusione e l'autrice stessa ci avvisa all'inizio dell'opera che al suo interno non troveremo risposte, ma bensì ne usciremo con un numero più grande di domande con cui siamo entrati. E infatti, sono passata costantemente dal pensare: "Ho capito il perché di questo racconto!" al "Cosa è appena accaduto? Non può essere vero!".
Se, però, vi state chiedendo se io abbia apprezzato la lettura, la risposta è sì e non solo per l'originalità dei racconti, ma anche perché lo stile della Paoloni - che io ho sempre conosciuto attraverso storie romance - è scorrevole, lineare, tetro, adrenalinico e capace di coinvolgere il lettore in quello che scrive facendolo sentire come fosse il protagonista assoluto, a volte anche troppo considerando la vena horror e gotica dell'opera! Uno stile che ho apprezzato non poco e che ha soddisfatto la parte più dark della mia anima.
Ovviamente so che i tasti premuti in questo romanzo da sempre dividono i giudizi e vanno presi con le pinze. Ognuno ha la sua opinione e credenza in merito, e lungi da me anche solo sfiorare l'argomento. Tutto questo per dirvi che è una lettura e, come tale, va affrontata tenendo ben aperta la mente e cercando di entrare in un'ottica che magari comprendiamo anche se non la condividiamo e viceversa, entrambe o nessuna delle due. Se c'è una cosa che porterò con me di questa raccolta, oltre ai brividi avvertiti distintamente sulla pelle e al sangue che corre più veloce nelle vene, sarà la consapevolezza che in questa vita non ci sono certezze e che tutto può essere il contrario di tutto.
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