Cherries di Cinnie Maybe | Recensione


Buondi lettori!
La scorsa settimana sono riuscita a recuperare questa lettura e ora sono qui per parlarvene. Il libro è Cherries di Cinnie Maybe ed è edito dalla Triskell Edizioni. Un libro che si è rivelato essere molto carino e a tratti profondo, visto il tema delicato del bullismo, ma che non mi ha convinta del tutto. Buona lettura!




Autrice: Cinnie Maybe

Titolo: Cherries

Casa editrice: Tiskell Edizioni

Genere: Contemporary Romance

Trama: Melanie è un'addetta stampa che lavora per una prestigiosa azienda di comunicazione, è di buon cuore, adora la torta di ciliegie ed è in abbondante sovrappeso. I chili di troppo sono sempre stati oggetto di prese in giro e vessazioni al liceo, soprattutto da parte del ragazzo più carino della scuola, per cui lei aveva una cotta: Charlie Rhodes. Dieci anni dopo, nonostante la sua vita ora sia completamente diversa e lei viva a Los Angeles, lontana da Hoboken e dai suoi bulli, Melanie si ritroverà a fare i conti con quella parte di passato che ha cercato di dimenticare e con i suoi sentimenti per Charlie. Ma lui, ormai famoso attore di Hollywood, sarà in grado di andare oltre l’aspetto di Melanie e amarla come merita?


Copia omaggio gentilmente fornita da Triskell Edizioni in cambio di una recensione onesta

Recensione

Ci ho messo molto a leggere questo libro, soprattutto perché è davvero lunghissimo. Quando ho letto la trama, mi ha subito colpito il tema sensibile dell'insicurezza di chi non si sente a proprio agio con il proprio corpo, ma non mi aspettavo che l'andamento della lettura fosse scandito da un ritmo così lento tanto da doverlo sospendere per ben due volte.

Melanie Sophie Sawyer, venticinque anni, da venti viveva con quel corpo fuori forma, con un peso ponderale che si aggirava sui novantacinque chili, etto più, etto meno. Che poi, perché si dicesse fuori forma, davvero non riusciva a capirlo visto che lei era tonda come un chicco d'uva e, da che mondo è mondo, il tondo è una forma. 


Melanie Sophie Sawyer ha da sempre avuto un fisico curvy. Nonostante i tentativi di perdere peso più disparati, alla fine ha deciso di accettarsi per quella che è e continuare a preferire un bel cheeseburger al posto delle fettine di melone. Ma non è stato sempre così semplice perché Melanie ha dovuto subire la sua buona dose di bullismo adolescenziale: il soprannome di Ippopotamo da parte dei compagni perfidi e delle cheerleader. Oltre a questo, si era aggiunto il soprannome di secchiona perché dava ripetizioni agli studenti che avevano bisogno di tutorato e tra questi c'era il ragazzo che da sempre gli aveva rubato il cuore, Charlie Rhodes, il quale la ignorava costantemente come se in realtà non la conoscesse.


Non era stato sempre così facile però, anzi. Aveva passato tutta l'infanzia e l'intera adolescenza a difendersi e, una volta al liceo, a sentirsi rifiutata e giudicata dai compagni perfidi, dalle cheerleader che la chiamavano Ippopotamo suggerendole di non salire in bicicletta per evitare l'esplosione delle camere d'aria e dai ragazzi, soprattutto da quelli più carini. Soprattutto da lui.


Proprio come tutti gli altri infatti Charlie faceva parte di quelli che preferivano insultarla e denigrarla. Quella cotta si trasformerà pian piano in un odio profondo portandola ad isolarsi fino alla fine del college. Ora, lontana dalla gretta e provinciale Hoboken, ha deciso di ricominciare lasciandosi tutto quello schifo alle spalle.  A Los Angeles lavora per uno dei più prestigiosi uffici stampa che si occupa di gestire la comunicazione delle star del cinema. Vive con sua sorella January che è l’esatto opposto sia fisicamente che caratterialmente: dove Melanie abbonda in allegria, Jan sfocia in acidità.

«Beh, guardami. Porto una taglia da circo e ho la cellulite.» «E chi ti ha fatto credere che una con la tua taglia e con la cellulite non sia bella?»


Charlie alla fine è riuscito a realizzare il suo sogno dopo il college ed è diventato una delle più richieste star di Hollywood. La MediaFilm Production decide di affidare le sue pubbliche relazioni all’agenzia Brand Communication, la stessa agenzia nella quale lavora Melanie. Sarà così che i due si rincontreranno e Melanie diventerà l’affetto stampa di Charlie Rhodes.
L’attrito iniziale tra i due protagonisti verrà pian piano sostituito da una strana amicizia, tanto che i due si ritroveranno a fare anche un viaggio sul viale dei ricordi a Hoboken e Charlie farà di tutto per redimersi agli occhi di Melanie.

«E cosa avresti voluto dire a quegli imbecilli, Melanie?» «Che li odio, che non si giudica una persona soltanto dalle apparenze, che non era con degli stupidi scherzi che mi avrebbero convinta a mangiare di meno.» «E che sei meravigliosa, anche se non rispetti i loro canoni di bellezza.»


È facilmente comprensibile che tutto il libro ruoti intorno alle forme di Melanie, alla sua timidezza e il non riconoscere il suo potenziale come donna. Con il passare del tempo e grazie all’amicizia di Charlie, Melanie scoprirà che non sono le sue forme a definirla e che lei ha permesso per troppo tempo al suo aspetto fisico di monopolizzare la percezione di se stessa. Melanie riscoprirà il proprio corpo e la propria bellezza, sprizzando sensualità da tutti i pori. Il cambiamento da donna insicura a consapevole di se stessa sarà il focus centrale del libro.
Le descrizioni sono dettagliate e arricchiscono la storia, ma ci sono sicuramente capitoli che io avrei snellito perché troppo ripetitivi. Il libro risulta essere ironico e divertente in alcuni punti, serio ed emozionante in altri. Devo ammettere che ho fatto un po’ di fatica a portarlo a termine perché il libro conta tantissime pagine e secondo me anche con la metà avrebbe potuto rendere bene il concetto. Ovviamente questa è una mia personale considerazione visto che amo molto di più i libri che abbracciano più situazioni e più dinamici. Tutto sommato resta una storia carina!


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