Un letto per due di Beth O'Leary | Recensione


Salve lettori,
sono lieta di parlarvi di un libro della Mondadori che ho amato alla follia. Sto parlando di Un letto per due di Beth O'Leary. Sapete che esiste un altro modo di essere coinquilini? Beh, continuate a leggere per scoprire cosa intendo!

Autrice: Beth O'Leary

Titolo: Un letto per due

Casa editrice: Mondadori

Genere: Contemporary Romance

Trama: Dopo il naufragio della sua storia d'amore, Tiffy Moore ha assolutamente bisogno di trovare una nuova sistemazione. E alla svelta. Peccato che il suo stipendio da junior editor sia poco compatibile con gli affitti stellari di Londra. Ma Tiffy non si dà per vinta e, spulciando le inserzioni, decide di rispondere a un annuncio singolare: dividere appartamento, camera, e soprattutto l'unico letto della casa, con Leon, un infermiere che fa i turni di notte. Una convivenza ideale: Leon occupa la casa di giorno, mentre Tiffy rientra la sera ed esce prima che lui torni. Unico scambio: un via vai di messaggi sul frigo. All'inizio formali, poi ironici, infine affettuosi... Due perfetti sconosciuti e una amicizia affidata a bigliettini di carta.

Ma quanto passerà prima che a Tiffy e Leon non venga la curiosità di vedersi?


Copia omaggio gentilmente fornita da Mondadori in cambio di una  recensione onesta

RECENSIONE

Premetto che scegliere un libro affidandosi alla trama è davvero come fare un salto nel vuoto. Personalmente, ho sempre paura di rimanere delusa dalle aspettative di un incipit o dalla copertina di un libro, ma stavolta sono stra felice di essermi addentrata in questa storia originale, divertente, romantica e ben strutturata.
Il titolo Un letto per due non è per niente metaforico o allusivo perché sì, la parola chiave di questo libro sarà condivisione ma… non nel modo che vi sta balenando nel cervello ed è proprio questo concetto che ha reso la storia unica nel suo genere. Già dalle prime pagine ci troviamo catapultati nel caos di Tiffy Moore, la ragazza dai capelli rossi e dai vestiti bizzarri che mi ha fatto piangere dal ridere per tutto il libro! Ci viene presentata così, senza descrizioni immediate ma attraverso le sue parole e quelle dei suoi amici; un po’ stramba e con i suoi modi di fare sempliciotti, ironici e divertenti accerchiati da un velo di insicurezza e poca autostima che mi hanno scaldato il cuore. Quando ho fatto la sua conoscenza, avrei definito le sue condizioni pessime: dopo che il suo fidanzato Justin l’ha mollata per un’altra, in men che non si dica si è ritrovata senza un posto in cui vivere e il suo umile lavoro di junior editor non la fa guadagnare tanto da potersi permettere una casa a Londra. Tiffy però ha trovato una soluzione, o meglio un coinquilino a cui pagare l’affitto, non è nemmeno molto caro.  Vi chiederete cosa c’è di strano...

Mi accomodo sul pouf con l'ultima varietà  di tè alla frutta e penso a Tiffy, qui, in questo posto, solo poche ore prima di me. Capelli bagnati, spalle nude. Avvolta in un asciugamano o in una coperta. Quella coperta non + poi così male. È... caratteristica. Bizzarra. Forse sto cambiando opinione su di lei.


Beh, ricordate precedentemente quando ho parlato di condivisione? E anche quando ho chiaramente affermato che non ci saremmo soffermati sul significato letterale del termine? Tiffy è pronta a condividere un appartamento con un’altra persona, peccato che anche parlare di coinquilino sia davvero bizzarro perché per mesi e mesi i due non si incroceranno mai!
Leon è un ragazzo dolcissimo, gentile ed educato, conquista tutti con i suoi ricci ribelli che spuntano dietro le sue orecchie un po’ sporgenti; è anche troppo buono e spesso non si accorge della cattiveria che lo circonda. Lavora come infermiere in una clinica di cure palliative, svolge praticamente tutti i turni di notte mentre il giorno resta a casa; al contrario di Tiffy che lavora tutto il giorno per poi rientrare dopo cena. L’accordo sarà proprio questo: condividere l’appartamento, ma in completa solitudine.
Ciò che più mi ha sorpreso della trama è stato proprio il metodo di comunicazione fra Leon e Tiffy: dei post-it sparsi per la casa, incastrati in posti strani. Ho adorato questo ritorno alla preistoria, eliminando l’influenza della tecnologia, degli sms e dei social network sostituiti da piccoli fogli su cui trascrivere messaggi, annotazioni e avvertenze al proprio coinquilino senza volto!

Mentre strappo i foglietti attaccati a sportelli, tavoli, pareti e (in un caso) al coperchio della spazzatura, mi trovo a sorridere. È stato un modo bizzarro di fare amicizia con Leon, scrivere tutti questi messaggi negli ultimi mesi, e in qualche modo è successo senza che me ne accorgessi: un minuto prima stavo scrivendo un veloce appunto sugli avanzi, un minuto dopo ero immersa in una corrispondenza a trecentosessanta gradi. 


All’inizio i messaggi saranno davvero brevi, poi con il tempo Leon e Tiffy impareranno a consocersi e si accorgeranno che un piccolo post- it non basta per raccontare le proprie giornate o i drammi della propria vita. È assurdo come due persone possano sentirsi legati, come se fosse nata una connessione virtuale che sembra non concretizzarsi mai del tutto, ma che esiste ed è reale. Devo dire che il merito va alla scrittrice, è il primo lavoro che leggo di Beth O’ Leary e devo dire che sono rimasta folgorata dal suo modo di scrivere. Intanto l’originalità nei dialoghi perché è stato strano leggere il nome di chi parlava con i due punti e accanto la frase che usciva dalle loro bocche, un dialogo stile copione da teatro che inizialmente mi ha un po’ destabilizzato, ma con il tempo l’ho trovato simpatico e conforme alla trama, proprio come se fossero dei messaggi lasciati su dei post-it. Questo tipo di narrazione ha velocizzato il ritmo della storia, rendendo la lettura fluida e scorrevole ma non arronzata. È stato divertentissimo scoprire come entrambi si siano abituati a quella presenza virtuale in casa, immaginate di lasciare la casa in un modo e ritrovarla dopo il lavoro con i vestiti sparsi, il cibo cucinato sul bancone della cucina, scarpe, il copriletto colorato sul letto da condividere in momenti diversi della giornata, un pouf su cui accomodarsi. Riderete come matti!
Quello che ho provato in tutto il libro è stato un senso di curiosità, non vedevo l’ora di arrivare al punto in cui si sarebbero incontrati perché ovviamente i due protagonisti si incontreranno prima o poi, ma l’autrice è stata brava a non mettere fretta a questo fatidico momento, a creare un’attesa stupefacente con la curiosità che ti sale alle stelle. Ero impaziente e leggevo come una pazza intenta a raggiungere quel punto che avrebbe cambiato tutto.

Dovrei andare a ringraziare Tiffy di persona. Sta cercando di trovarmi e io continuo a nascondermi, una cosa davvero infantile e ridicola. È solo che ho una sensazione così strana. Tipo che se ci incontrassimo tutto sarebbe diverso, e sarebbe impossibile tornare indietro. E a me piace com'è stato. Come è.


È difficile dare un volto ad una persona che non hai mai visto, ma con cui ci parli. Inizi a domandarti se sia reale o se tu stia diventando semplicemente pazza. È difficile ancora di più realizzare il tutto quando quella persona ti guarda negli occhi, magari te l’eri immaginata diversamente o magari era proprio così che ti aspettavi di vederla. Sta di fatto che Leon e Tiffy mi hanno conquistata a primo impatto, ma soprattutto la seconda metà del libro mi ha sorpresa: mi immaginavo di trovarmi di fronte ad una storia leggera, facilmente da dimenticare e invece mi ha proprio colpito a fondo nell'anima perché in realtà, dietro a tutto questo, si nascondono anche problemi familiari, drammi della vita che ostacolano i nostri protagonisti, rendendoli per niente superficiali e donando loro una caratterizzazione impeccabile. Riuscirete a conoscere i loro modi di fare e i loro caratteri già grazie ai loro post-it e vi sembreranno umani, così dannatamente umani, persone come noi, ragazzi che hanno problemi, che cercano di andare avanti, che perdono le staffe, che fanno errori ma che almeno sono umani!

Appoggio la fronte al frigo per un attimo, poi passo le dita sui bigliettini che si sono accumulati. C'è così tanto qui. Battute, segreti, racconti, il lento aprirsi di due persone le cui vite stanno cambiando in parallelo, o, non saprei, in sincrono. Momenti diversi, stesso posto.


Non posso rivelare niente della storia perché ci sono molti eventi che accadranno e voglio che ve li godiate tutti. Vi innamorerete della follia di Tiffy, della sua goffaggine e della sua estrema insicurezza; mi darete ragione quando spesso avrete il desiderio di abbracciarla e infonderle quella serenità che tanto le manca. E Leon... Lui è fantastico, un ragazzo d’oro troppo ingenuo, un sognatore, un ragazzo ricco di speranza che ti fa luccicare gli occhi e ti fa venire voglia di sperare insieme a lui che la vita è bella, che si può cambiare e che la ruota prima o poi gira dalla nostra parte.
Vi prego di leggere questo libro per niente scontato e banale, originale, colorato, divertente, profondo e dannatamente romantico; uno di quelli che ogni tanto fa bene leggere perché non ti fa solo staccare la spina, ma ti rende felice e ti fa sorridere il cuore!



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