Di fuoco e d'ambra di Arianna Di Luna | Recensione


Bentornati cari lettori, come state? Avete ripreso la vostra routine lavorativa?
Per me è stato difficile ma fortunatamente la lettura mi ha alleggerito le giornate. Oggi sono superfelice di parlarvi di un libro che mi è piaciuto non tanto, di più!
La bravissima Arianna Di Luna mi ha fatto innamorare per l'ennesima volta con la sua eccellente scrittura grazie a Di fuoco e d'ambra. Scorrete in basso per conoscere la mia opinione!

Autrice: Arianna Di Luna

Titolo: Di fuoco e d'ambra

Casa editrice: Self Publishing

Genere: Contemporary Romance

Trama: 2015.
A soli ventiquattro anni, Elle Reed ha perso ogni speranza: per via di un equivoco è stata espulsa dall’università che frequentava con tanti sacrifici e, come se non bastasse, il suo fidanzato l’ha tradita con la sua migliore amica. L’unica prospettiva per Elle è quella di tornare a Oaktown, chiedere perdono ai suoi rigidi genitori per essere scappata, e assecondare il loro volere: rinunciare alla vita moderna per sposarsi e dedicarsi solo alla cura dei figli e al lavoro nei campi. È questo il destino di una donna nella comunità religiosa di Oaktown, dove ogni tecnologia - persino l’elettricità e l’acqua corrente - è stata bandita.
Ed è per questo che adesso Elle è in piedi sul cornicione del sessantesimo piano dell’Astor Hotel: meglio morire che tornare a casa in ginocchio.
Ma proprio quando sta per saltare, un uomo sbuca dal buio, salvandole la vita.
Ambrose Verlaine ha ventinove anni e un bel po’ di casini da risolvere. Tatuatore di giorno e barman nel night club dell’hotel di notte, ha un misterioso nome femminile tatuato sul petto, ma considera l’amore un’inutile perdita di tempo.
Ambrose e Elle non sono fatti per stare insieme, ma salvare una vita ha il suo prezzo, crea un legame che non può più spezzarsi. Anche se appartengono a mondi diversi, e non si fidano l’uno dell’altra, hanno una cosa in comune: un cuore ferito dalla vita che sembra non poter guarire. Cedere alla passione sarebbe una follia, ma non riescono a starsi lontano, non riescono a non farsi una domanda ben precisa: e se proprio la collisione dei loro universi fosse l’unica cura possibile, l’unica strada per la felicità?


Copia omaggio gentilmente fornita da Arianna Di Luna in cambio di una recensione onesta

RECENSIONE

Quante volte abbiamo pensato che la nostra vita potesse essere troppo difficile e pesante? O magari che i problemi ci abbaglino la vista, non si dissolvano nonostante cerchi di risolverli nel miglior modo possibile; vuoi sbarazzarti di tutte quelle cose che ti fanno stare male, ti fanno sentire sbagliata o semplicemente ti rendono difficile anche solo svegliarsi al mattino.
Elle Reed ha perso ogni speranza. Ci ha provato a restare in vita, a lottare con le unghie e con i denti, ma si sente così persa e sola da voler porre fine a tutte le sue sofferenze.
Un Hotel, una balconata; un muro che separa la salvezza dalla fine eterna. Da un lato c'è una porta che dirige verso un bar, dall'altra il vuoto. L'unico particolare a sua insaputa è che Elle su quel terrazzo non è sola.

"𝐀𝐯𝐞𝐯𝐨 𝐮𝐧𝐚 𝐬𝐨𝐥𝐚 𝐩𝐨𝐬𝐬𝐢𝐛𝐢𝐥𝐢𝐭𝐚̀ 𝐞 𝐥'𝐡𝐨 𝐛𝐫𝐮𝐜𝐢𝐚𝐭𝐚. 𝐍𝐨𝐧 𝐡𝐨 𝐩𝐢𝐮̀ 𝐧𝐢𝐞𝐧𝐭𝐞 𝐝𝐚 𝐩𝐞𝐫𝐝𝐞𝐫𝐞. 𝐀𝐭𝐭𝐫𝐚𝐯𝐞𝐫𝐬𝐨 𝐢𝐥 𝐭𝐞𝐭𝐭𝐨, 𝐦𝐢 𝐭𝐨𝐥𝐠𝐨 𝐢𝐥 𝐜𝐚𝐩𝐩𝐨𝐭𝐭𝐨 𝐞 𝐥𝐨 𝐫𝐢𝐩𝐢𝐞𝐠𝐨 𝐚𝐜𝐜𝐚𝐧𝐭𝐨 𝐚 𝐦𝐞, 𝐬𝐮𝐥 𝐛𝐨𝐫𝐝𝐨 𝐝𝐞𝐥 𝐜𝐨𝐫𝐧𝐢𝐜𝐢𝐨𝐧𝐞. 𝐑𝐞𝐬𝐭𝐨 𝐢𝐧 𝐪𝐮𝐢𝐥𝐢𝐛𝐫𝐢𝐨, 𝐬𝐟𝐢𝐝𝐚𝐧𝐝𝐨 𝐢𝐥 𝐯𝐞𝐧𝐭𝐨. 𝐅𝐚 𝐟𝐫𝐞𝐝𝐝𝐢𝐬𝐬𝐢𝐦𝐨, 𝐦𝐚 𝐭𝐫𝐚 𝐩𝐨𝐜𝐨 𝐧𝐨𝐧 𝐬𝐚𝐫𝐚̀ 𝐩𝐢𝐮̀ 𝐮𝐧 𝐩𝐫𝐨𝐛𝐥𝐞𝐦𝐚. 𝐔𝐧 𝐬𝐨𝐥𝐨 𝐩𝐚𝐬𝐬𝐨 𝐞 𝐢𝐥 𝐯𝐮𝐨𝐭𝐨 𝐦𝐢 𝐢𝐧𝐠𝐡𝐢𝐨𝐭𝐭𝐢𝐫𝐚̀ 𝐩𝐞𝐫 𝐬𝐞𝐦𝐩𝐫𝐞".

"𝐐𝐮𝐢𝐧𝐝𝐢, 𝐥𝐞 𝐩𝐨𝐬𝐬𝐢𝐛𝐢𝐥𝐢𝐭𝐚̀ 𝐬𝐨𝐧𝐨 𝐝𝐮𝐞: 𝐨 𝐪𝐮𝐚𝐧𝐝𝐨 𝐚𝐩𝐫𝐢𝐫𝐨̀ 𝐪𝐮𝐞𝐬𝐭𝐚 𝐩𝐨𝐫𝐭𝐚 𝐦𝐢 𝐭𝐫𝐨𝐯𝐞𝐫𝐨̀ 𝐝𝐚𝐯𝐚𝐧𝐭𝐢 𝐢𝐥 𝐬𝐨𝐥𝐢𝐭𝐨 𝐭𝐞𝐭𝐭𝐨 𝐝𝐞𝐬𝐞𝐫𝐭𝐨 𝐝𝐨𝐯𝐞 𝐟𝐮𝐦𝐚𝐫𝐦𝐢 𝐮𝐧𝐚 𝐬𝐢𝐠𝐚𝐫𝐞𝐭𝐭𝐚 𝐢𝐧 𝐬𝐚𝐧𝐭𝐚 𝐩𝐚𝐜𝐞 [...] 𝐨𝐩𝐩𝐮𝐫𝐞 𝐜𝐢 𝐬𝐚𝐫𝐚̀ 𝐪𝐮𝐚𝐥𝐜𝐮𝐧𝐨 𝐢𝐧 𝐛𝐢𝐥𝐢𝐜𝐨 𝐬𝐮𝐥 𝐜𝐨𝐫𝐧𝐢𝐜𝐢𝐨𝐧𝐞, 𝐩𝐫𝐨𝐧𝐭𝐨 𝐚 𝐥𝐚𝐧𝐜𝐢𝐚𝐫𝐬𝐢 𝐝𝐢 𝐬𝐨𝐭𝐭𝐨.
«𝐀𝐡, 𝐟𝐚𝐧𝐜𝐮𝐥𝐨. 𝐌𝐢 𝐬𝐭𝐨 𝐟𝐚𝐜𝐞𝐧𝐝𝐨 𝐭𝐫𝐨𝐩𝐩𝐞 𝐩𝐚𝐫𝐚𝐧𝐨𝐢𝐞, 𝐩𝐫𝐨𝐛𝐚𝐛𝐢𝐥𝐦𝐞𝐧𝐭𝐞 𝐞̀ 𝐬𝐨𝐥𝐨 𝐪𝐮𝐚𝐥𝐜𝐡𝐞 𝐜𝐨𝐠𝐥𝐢𝐨𝐧𝐞 𝐜𝐡𝐞 𝐞̀ 𝐬𝐚𝐥𝐢𝐭𝐨 𝐚 𝐟𝐮𝐦𝐚𝐫𝐞 𝐞 𝐩𝐨𝐢 𝐡𝐚 𝐝𝐢𝐦𝐞𝐧𝐭𝐢𝐜𝐚𝐭𝐨 𝐝𝐢 𝐜𝐡𝐢𝐮𝐝𝐞𝐫𝐞.» 𝐏𝐨𝐢 𝐚𝐩𝐫𝐨 𝐥𝐚 𝐩𝐨𝐫𝐭𝐚. 𝐍𝐨𝐧 𝐬𝐨𝐧𝐨 𝐦𝐚𝐢 𝐬𝐭𝐚𝐭𝐨 𝐮𝐧 𝐮𝐨𝐦𝐨 𝐟𝐨𝐫𝐭𝐮𝐧𝐚𝐭𝐨."

Ambrose Verlaine non avrebbe mai pensato di chiudere la serata lavorativa in quel modo. Una chioma rossa, occhi arrossati, spietati. Come può tenersi questo peso sulla coscienza, dato che già molti lo stanno lacerando da anni?
È così che inizia un percorso burrascoso, pieno di imprevisti e discussioni, fra due persone completamente diverse ma con una testardaggine in comune da brividi!.
Non voglio parlare della trama perché credo che questo libro debba essere letto e vissuto a pieno, senza sapere quello che succede dopo dati i vari colpi di scena e le situazioni improvvise. 
Inoltre quello che ho amato di più di questo libro è la lentezza ma badate bene, affatto noiosa!
Il romanzo si distribuisce benissimo in tutta la sua lunghezza, senza che l'autrice sia frettolosa.
Quante volte capita che nei libri che leggiamo succede tutto velocemente, senza darci il tempo di conoscere i personaggi, provare empatia, capire le loro menti, i loro trascorsi, i loro cuori, per poi far perdere tutta la voglia al lettore di continuare la lettura? Ecco, tutto questo non succede in questo libro.
Arianna di Luna ha la capacità di farti assaporare ogni gesto, ogni parola, ogni descrizione minuziosa. Nessun particolare è superficiale, tutto è importante. Ogni cosa è al posto giusto, ogni avvenimento accade quando dovrebbe accadere, senza fretta e senza farci perdere la curiosità.

«𝐍𝐞 𝐡𝐨 𝐝𝐞𝐭𝐭𝐞 𝐭𝐚𝐧𝐭𝐞 𝐝𝐢 𝐜𝐨𝐬𝐞.»
«𝐇𝐚𝐢 𝐦𝐢𝐧𝐚𝐜𝐜𝐢𝐚𝐭𝐨 𝐝𝐢 𝐩𝐢𝐜𝐜𝐡𝐢𝐚𝐫𝐦𝐢. 𝐇𝐚𝐢 𝐝𝐞𝐭𝐭𝐨: 𝐬𝐞 𝐭𝐢 𝐦𝐮𝐨𝐯𝐢 𝐭𝐢 𝐝𝐨 𝐮𝐧 𝐜𝐞𝐟𝐟𝐨𝐧𝐞.»
«𝐒𝐢̀, 𝐥’𝐡𝐨 𝐝𝐞𝐭𝐭𝐨. 𝐐𝐮𝐢𝐧𝐝𝐢?»
«𝐍𝐨𝐧 𝐥𝐨 𝐚𝐯𝐫𝐞𝐬𝐭𝐢 𝐟𝐚𝐭𝐭𝐨, 𝐯𝐞𝐫𝐨?» «𝐓𝐢 𝐬𝐨𝐧𝐨 𝐯𝐞𝐧𝐮𝐭𝐨 𝐚 𝐫𝐢𝐩𝐫𝐞𝐧𝐝𝐞𝐫𝐞. 𝐓𝐢 𝐡𝐨 𝐩𝐫𝐞𝐩𝐚𝐫𝐚𝐭𝐨 𝐥𝐚 𝐯𝐚𝐥𝐢𝐠𝐢𝐚 𝐞 𝐥𝐨 𝐬𝐚 𝐝𝐢𝐨 𝐬𝐞 𝐧𝐨𝐧 𝐥’𝐡𝐨 𝐟𝐚𝐭𝐭𝐨 𝐦𝐚𝐢, 𝐩𝐞𝐫 𝐧𝐞𝐬𝐬𝐮𝐧𝐨. 𝐒𝐞𝐢 𝐮𝐧 𝐜𝐚𝐬𝐢𝐧𝐨 𝐄𝐥𝐥𝐞. 𝐒𝐞𝐢 𝐮𝐧 𝐠𝐫𝐚𝐧𝐝𝐢𝐬𝐬𝐢𝐦𝐨 𝐜𝐚𝐬𝐢𝐧𝐨, 𝐦𝐚 𝐧𝐨𝐧 𝐬𝐚𝐫𝐞𝐢 𝐫𝐢𝐮𝐬𝐜𝐢𝐭𝐨 𝐚 𝐝𝐨𝐫𝐦𝐢𝐫𝐞 𝐬𝐞 𝐭𝐢 𝐚𝐯𝐞𝐬𝐬𝐢 𝐥𝐚𝐬𝐜𝐢𝐚𝐭𝐨 𝐥𝐢̀. 𝐄 𝐭𝐮 𝐩𝐞𝐧𝐬𝐢 𝐜𝐡𝐞 𝐝𝐚𝐯𝐯𝐞𝐫𝐨 𝐭𝐢 𝐚𝐯𝐫𝐞𝐢 𝐦𝐞𝐬𝐬𝐨 𝐥𝐞 𝐦𝐚𝐧𝐢 𝐚𝐝𝐝𝐨𝐬𝐬𝐨?» 𝐆𝐥𝐢𝐞𝐥𝐞 𝐚𝐯𝐫𝐞𝐬𝐭𝐢 𝐦𝐞𝐬𝐬𝐞, ‘𝐁𝐫𝐨𝐬𝐞. 𝐏𝐞𝐫 𝐮𝐧 𝐢𝐬𝐭𝐚𝐧𝐭𝐞 𝐜𝐢 𝐡𝐚𝐢 𝐩𝐞𝐧𝐬𝐚𝐭𝐨. 𝐌𝐚 𝐧𝐨𝐧 𝐧𝐞𝐥 𝐦𝐨𝐝𝐨 𝐢𝐧 𝐜𝐮𝐢 𝐜𝐫𝐞𝐝𝐞 𝐥𝐞𝐢."

Ecco perché Arianna di Luna ci ha completamente dannate. Ambrose, un ventinovenne che si comporta in maniera ambigua. Si. No. Forse. Quasi. Lo faccio. Non lo faccio. Ambrose in testa ha il caos, un turbine di pensieri, di sensazioni che non riesce a manifestare nel modo giusto. Apparentemente quello che vuole far trasparire è freddezza, paura, inquietudine. Sensazioni che Elle prova solo guardando quegli occhi glaciali. Un uomo che ti mette il terrore solo se ti sfiora con un dito. 

"𝐓𝐢 𝐟𝐚𝐜𝐜𝐢𝐨 𝐩𝐚𝐮𝐫𝐚?"
"𝐒𝐢̀. 𝐂𝐞𝐫𝐭𝐨 𝐜𝐡𝐞 𝐦𝐢 𝐟𝐚𝐢 𝐩𝐚𝐮𝐫𝐚. 𝐌𝐢 𝐭𝐞𝐫𝐫𝐨𝐫𝐢𝐳𝐳𝐢. 𝐍𝐨𝐧 𝐬𝐨 𝐜𝐨𝐬𝐚 𝐯𝐮𝐨𝐢, 𝐧𝐨𝐧 𝐬𝐨 𝐜𝐡𝐢 𝐬𝐞𝐢, 𝐧𝐞̀ 𝐩𝐞𝐫𝐜𝐡𝐞̀ 𝐬𝐞𝐢 𝐪𝐮𝐢."

Quello che ho amato di questo personaggio è proprio il suo modo di essere: sbagliato e giusto nello stesso tempo. Ambrose fa tutte le cose giuste, tutte. Il problema è che non sa come farle, se non nel modo più sbagliato possibile; pertanto, anche quando vorrebbe sembrare la persona più dolce del mondo,  appare come una bestia. Quindi cari lettori, mentre in un momento vorrete stritolarlo, subito dopo avrete voglia di prenderlo a pugni, calci, spintoni.   

𝐂𝐡𝐞 𝐧𝐞 𝐝𝐢𝐜𝐢 𝐝𝐞𝐥 𝐜𝐨𝐥𝐥𝐨 𝐝𝐞𝐥 𝐩𝐢𝐞𝐝𝐞?»
«𝐃𝐢𝐜𝐨 𝐜𝐡𝐞 𝐞̀ 𝐢𝐥 𝐩𝐮𝐧𝐭𝐨 𝐩𝐢𝐮̀ 𝐝𝐨𝐥𝐨𝐫𝐨𝐬𝐨 𝐢𝐧 𝐜𝐮𝐢 𝐭𝐚𝐭𝐮𝐚𝐫𝐬𝐢.»
«𝐀𝐡, 𝐜𝐡𝐞 𝐝𝐢𝐚𝐯𝐨𝐥𝐨. 𝐍𝐨𝐧 𝐬𝐨 𝐬𝐞 𝐫𝐢𝐮𝐬𝐜𝐢𝐫𝐞𝐢 𝐚 𝐬𝐨𝐩𝐩𝐨𝐫𝐭𝐚𝐫𝐥𝐨. 𝐅𝐨𝐫𝐬𝐞 𝐟𝐚𝐢 𝐩𝐫𝐢𝐦𝐚 𝐚 𝐝𝐢𝐫𝐦𝐢 𝐢 𝐩𝐮𝐧𝐭𝐢 𝐧𝐚𝐬𝐜𝐨𝐬𝐭𝐢 𝐢𝐧 𝐜𝐮𝐢 𝐧𝐨𝐧 𝐟𝐚 𝐦𝐚𝐥𝐞.»
«𝐋’𝐢𝐧𝐭𝐞𝐫𝐧𝐨 𝐝𝐞𝐥 𝐛𝐫𝐚𝐜𝐜𝐢𝐨. 𝐋𝐚 𝐩𝐚𝐫𝐭𝐞 𝐚𝐥𝐭𝐚 𝐝𝐞𝐥𝐥𝐚 𝐜𝐨𝐬𝐜𝐢𝐚.» 𝐎𝐠𝐧𝐢 𝐯𝐨𝐥𝐭𝐚 𝐜𝐡𝐞 𝐧𝐨𝐦𝐢𝐧𝐨 𝐪𝐮𝐚𝐥𝐜𝐨𝐬𝐚, 𝐥𝐚 𝐬𝐟𝐢𝐨𝐫𝐨 𝐞 𝐥𝐞𝐢 𝐬𝐨𝐛𝐛𝐚𝐥𝐳𝐚. 𝐋𝐞 𝐜𝐢𝐧𝐠𝐨 𝐮𝐧 𝐟𝐢𝐚𝐧𝐜𝐨, 𝐥𝐞 𝐚𝐩𝐩𝐨𝐠𝐠𝐢𝐨 𝐢𝐥 𝐩𝐨𝐥𝐥𝐢𝐜𝐞 𝐧𝐞𝐥𝐥’𝐚𝐯𝐯𝐚𝐥𝐥𝐚𝐦𝐞𝐧𝐭𝐨 𝐭𝐫𝐚 𝐥’𝐚𝐧𝐜𝐚 𝐞 𝐥’𝐨𝐦𝐛𝐞𝐥𝐢𝐜𝐨. 𝐓𝐫𝐚𝐭𝐭𝐢𝐞𝐧𝐞 𝐢𝐥 𝐫𝐞𝐬𝐩𝐢𝐫𝐨. 𝐒𝐚𝐫𝐚̀ 𝐮𝐧𝐚 𝐥𝐮𝐧𝐠𝐚 𝐬𝐞𝐝𝐮𝐭𝐚. «𝐄 𝐪𝐮𝐢, 𝐬𝐮𝐛𝐢𝐭𝐨 𝐝𝐨𝐩𝐨 𝐥’𝐚𝐧𝐜𝐚. 𝐒𝐨𝐧𝐨 𝐭𝐮𝐭𝐭𝐞 𝐳𝐨𝐧𝐞 𝐩𝐞𝐫 𝐢𝐥 𝐪𝐮𝐚𝐥𝐞 𝐝𝐞𝐯𝐢 𝐬𝐩𝐨𝐠𝐥𝐢𝐚𝐫𝐭𝐢.» 𝐂𝐡𝐞 𝐜𝐨𝐬𝐚 𝐬𝐭𝐢𝐚𝐦𝐨 𝐟𝐚𝐜𝐞𝐧𝐝𝐨. 𝐂𝐡𝐞 𝐜𝐨𝐬𝐚 𝐬𝐭𝐨 𝐟𝐚𝐜𝐞𝐧𝐝𝐨.
 
Per tutto il tempo Ambrose e Elle dovranno combattere contro quello che il cuore sussurra; ogni volta che quei capelli di fuoco e quella pelle ambrata si incontrano, si sfiorano, si plasmano.
Ambrose non vuole impegnarsi o rimanere bloccato in una relazione ma quello che Elle gli fa provare lo fa uscire fuori di testa. Vorrebbe urlarle contro per le parole non dette, per le frasi sussurrate. Troppe frasi buttate lì, spinte dall'istinto, senza ragionare, senza pensare. Troppe mani dove non devono esserci, troppe labbra che si sfiorano senza mai toccarsi, troppi sguardi sfuggenti ma mai per caso.
Ambrose ed Elle non si accorgono che con i giorni, le settimane, fanno cinque passi in avanti e dieci indietro. Le loro storie si mescolano come un drink superalcolico che ti fa perdere il controllo. La ragione, il cuore, ormai sono stanchi di scontrarsi e presto, uno dei due, prevalerà sull'altro.

"𝐒𝐢 𝐯𝐞𝐫𝐠𝐨𝐠𝐧𝐚 𝐝𝐢 𝐦𝐞, 𝐬𝐢 𝐯𝐞𝐫𝐠𝐨𝐠𝐧𝐚 𝐝𝐢 𝐜𝐨𝐦𝐞 𝐥𝐚 𝐟𝐚𝐜𝐜𝐢𝐨 𝐬𝐞𝐧𝐭𝐢𝐫𝐞. 𝐄𝐝 𝐞̀ 𝐩𝐞𝐫𝐢𝐜𝐨𝐥𝐨𝐬𝐚. 𝐌𝐚 𝐪𝐮𝐞𝐬𝐭𝐢 𝐬𝐨𝐧𝐨 𝐩𝐞𝐧𝐬𝐢𝐞𝐫𝐢 𝐜𝐡𝐞 𝐫𝐢𝐦𝐚𝐧𝐠𝐨𝐧𝐨 𝐜𝐡𝐢𝐮𝐬𝐢, 𝐬𝐞𝐩𝐨𝐥𝐭𝐢 𝐧𝐞𝐥 𝐛𝐮𝐢𝐨 𝐝𝐞𝐥𝐥𝐚 𝐦𝐢𝐚 𝐭𝐞𝐬𝐭𝐚. 𝐒𝐞 𝐯𝐞𝐧𝐢𝐬𝐬𝐞𝐫𝐨 𝐟𝐮𝐨𝐫𝐢, 𝐬𝐞 𝐦𝐢 𝐝𝐞𝐬𝐬𝐢 𝐦𝐨𝐝𝐨 𝐝𝐢 𝐫𝐚𝐠𝐢𝐨𝐧𝐚𝐫𝐜𝐢, 𝐬𝐚𝐫𝐞𝐛𝐛𝐞 𝐮𝐧 𝐠𝐫𝐚𝐧 𝐜𝐚𝐬𝐢𝐧𝐨. 𝐌𝐨𝐥𝐭𝐨 𝐦𝐞𝐠𝐥𝐢𝐨 𝐚𝐫𝐜𝐡𝐢𝐯𝐢𝐚𝐫𝐞 𝐥𝐚 𝐟𝐚𝐜𝐜𝐞𝐧𝐝𝐚 𝐝𝐞𝐥 𝐝𝐢𝐯𝐚𝐧𝐨 𝐜𝐨𝐦𝐞 𝐮𝐧 𝐢𝐧𝐜𝐢𝐝𝐞𝐧𝐭𝐞 𝐢𝐦𝐛𝐚𝐫𝐚𝐳𝐳𝐚𝐧𝐭𝐞. 𝐄𝐫𝐨 𝐮𝐛𝐫𝐢𝐚𝐜𝐨 𝐞𝐝 𝐞̀ 𝐬𝐮𝐜𝐜𝐞𝐬𝐬𝐨. 𝐒𝐚𝐫𝐞𝐛𝐛𝐞 𝐬𝐮𝐜𝐜𝐞𝐬𝐬𝐨 𝐜𝐨𝐧 𝐜𝐡𝐢𝐮𝐧𝐪𝐮𝐞.
𝐄𝐫𝐨 𝐮𝐛𝐫𝐢𝐚𝐜𝐨 𝐥𝐞𝐫𝐜𝐢𝐨.
𝐍𝐨𝐧 𝐚𝐯𝐞𝐯𝐢 𝐛𝐞𝐯𝐮𝐭𝐨 𝐮𝐧 𝐜𝐚𝐳𝐳𝐨, 𝐀𝐦𝐛𝐫𝐨𝐬𝐞. 𝐑𝐚𝐜𝐜𝐨𝐧𝐭𝐚𝐥𝐚 𝐚 𝐪𝐮𝐚𝐥𝐜𝐮𝐧 𝐚𝐥𝐭𝐫𝐨"

Vorrei anche spendere due parole per la protagonista femminile che io ho adorato immensamente.
Una ragazza fragilissima come una bambola di porcellana. Una persona che deve essere protetta perché ha difficoltà nel proteggere sé stessa e questo a causa della sua famiglia.
In Ambrose troverà il mostro da cui scappare ma anche il rifugio in cui trovare una parvenza di pace, una serenità che da tempo non provava. Anzi, che non ha mai provato. Ambrose non sa infatti che nonostante cerchi di apparire scostante, in realtà fa di tutto per proteggere lei, la sua Elle. La sua preziosa Elle. Le uniche volte in cui riesce a mostrare il suo carattere forte e determinato è proprio quando litiga con Ambrose. Ne vedrete delle belle! Entrambi non permettono all'altro di tenergli testa e cercano in tutti i modi di aver ragione, cosa che alla fine non servirà, dato il problema di fondo delle loro discussioni, l'attrazione. Complimenti ad Arianna perché merita davvero tanto.
Vi lascio adesso perché altrimenti scriverei all'infinito. Leggete questo capolavoro, ne vale la pena! 

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